venerdì 22 agosto 2014

NON Recensione: NELLE TERRE ESTREME o INTO THE WILD

Titolo: Nelle Terre Estreme
Autore: Jon Krakauer
Casa Editrice: Corbaccio
Pagine: 266
Titolo Originale: Into The Wild
Trama:
Nell'aprile del 1992 Chris McCandless si incamminò da solo negli immensi spazi selvaggi dell'Alaska. Due anni prima, terminati gli studi, aveva abbandonato tutti i suoi averi e donato i suoi risparmi in beneficenza: voleva lasciare la civiltà per immergersi nella natura. Non adeguatamente equipaggiato, senza alcuna preparazione alle condizioni estreme che avrebbe incontrato, venne ritrovato morto da un cacciatore, quattro mesi dopo la sua partenza per le terre a nord del Monte McKinley. Accanto al cadavere fu rinvenuto un diario che Chris aveva inaugurato al suo arrivo in Alaska e che ha permesso di ricostruire le sue ultime settimane. Jon Krakauer si imbattè quasi per caso in questa vicenda, rimanendone quasi ossessionato, e scrisse un lungo articolo sulla rivista "Outside" che suscitò enorme interesse. In seguito, con l'aiuto della famiglia di Chris, si è dedicato alla ricostruzione del lungo viaggio del ragazzo: due anni attraverso l'America all'inseguimento di un sogno. Questo libro, in cui Krakauer cerca di capire cosa può aver spinto Chris a ricercare uno stato di purezza assoluta a contatto con una natura incontaminata, è il risultato di tre anni di ricerche.

Perché una NON recensione?

Quando ho iniziato questo libro, ho deciso che non l'avrei recensito. Questo perché non mi sembrava giusto e non mi sentivo adatta per dare un giudizio sulla vita di Christopher McCandless.
Anche se ora ho terminato la lettura, non sono ancora in grado di spiegare bene cosa pensi della storia di questo ragazzo. Il libro più che riflessioni, mi ha ispirato sensazioni e proprio queste mi hanno spinta a creare comunque un post dedicato a "Nelle Terre Estreme", che meritava senza dubbio di essere menzionato e conosciuto.
Circa un anno fa, vidi il film sotto consiglio e ne rimasi molto colpita. Il desiderio di conoscere però la storia autentica e non romanzata, come può essere quella di un film, mi ha spinta  a considerare la lettura del libro e così, quando me ne è capitata l'occasione, l'ho fatto.
Questi sono i miei pensieri (a volte forse scollegati) e le considerazioni che sono sorte dopo libro e film.

"Da due anni cammina per il mondo. Niente telefono, niente biliardo, niente animali, niente sigarette. Il massimo della libertà. Un estremista. Un viaggiatore esteta la cui dimora è la strada."

"Per non essere mai più avvelenato dalla civiltà, egli fugge, e solo cammina sulla terra per smarrirsi nella foresta."

Nelle Terre Estreme non è un libro sentimentalista, di quelli che fanno di tutto per entrarti nel cuore e strapparti una lacrima, ma un ritratto sincero, una ricerca il cui scopo è capire un po' di più questo ragazzo, che decise di fuggire dalla civiltà e vivere per qualche mese della natura incontaminata e selvaggia.
Non vi è presunzione di certezza o giudizio nello scritto di Krakauer, solo il pensiero di un uomo che ha deciso di non fermarsi all'apparenza dei fatti e di ricostruire tutta la storia dall'inizio, mettendo insieme i pezzi di un'avventura di due anni.

Credo che l'essenza del film sia leggermente diversa dal libro. Molto legata alle persone e all'effetto che l'incontro con Chris o Alex, come si fece chiamare, ebbe su di esse. Forse perché è difficile comprendere una storia in cui i protagonisti non sono persone. Risulta ostico, sconcertante. Eppure è proprio questa la sensazione che ho provato leggendo il libro: nonostante il conflitto con i genitori e i rapporti con la gente incontrata lungo il viaggio, le persone non hanno un ruolo fondamentale nella storia, tanto meno con la scelta di Chris.
I veri protagonisti sono quelli che elenca Christopher stesso: la verità, l'onestà, il realismo, l'indipendenza, la risolutezza, la stabilità, la coerenza e io aggiungerei la natura, la libertà, il richiamo delle terre selvagge e l'indomabile spirito della gioventù.


"Ti sbagli se credi che la gioia derivi soltanto o principalmente dalle relazioni umane. Il Signore l'ha disposta intorno a noi e in tutto ciò che possiamo sperimentare. Non dobbiamo che trovare il coraggio di rivoltarci contro lo stile di vita abituale e buttarci in un'esistenza non convenzionale."


Nel trattare i vari temi ho avvertito delicatezza da parte dell'autore, che ho molto apprezzato. Non è facile farsi coinvolgere in una storia come questa senza sbilanciarsi, ma allo stesso tempo facendo sentire l'intensità di ciò che viene raccontato.
Sia libro che film meritano di essere visti e amati, anche solo per conoscere la storia di un ragazzo che non ha rinunciato a quello in cui credeva.

Termino lasciando una frase che più di tutte mi ha colpita (presente peraltro anche nel film), scritta da Chris alla fine della sua avventura in Alaska, insieme alla sua ultima foto. Una frase che mi rende triste al pensiero di Christopher McCandless, ma che rappresenta qualcosa in cui io credo fermamente:

"Felicità è vera soltanto se condivisa."


Nessun commento:

Posta un commento

Se lascerete un piccolo segno del vostro passaggio, sarò felicissima di rispondervi ad uno ad uno. I vostri commenti sono la mia gioia :)